Il novembre 1971 fù un mese “horribilis” per la Brigata, il giorno 9 si era verificata la sciagura del gesso 4 e purtroppo il 18 ne proseguì la triste coda, nelle febbrili giornate di ricerca del relitto dell’Hercules e del suo sfortunato carico, si consumò la tragica morte del serg.magg. incursore paracadutista Giannino Caria di Macomer. Giannino ha donato la sua nobile esistenza con un gesto di generosità estrema per poter dare ai parenti degli scomparsi almeno il corpo del proprio caro da poter onorare. Le giornate di quel lontano novembre furono particolarmente avverse e il mare sempre tumultuoso rendeva ogni emersione una scommessa con la vita. Con la caparbietà tipica del popolo sardo quel giorno Giannino, già sfinito dalla lotta contro gli elementi ha voluto ancora una volta immergersi, in uno slancio di straordinario senso del dovere. Verrà insignito con la Medaglia d’Oro al Valore Civile con la seguente motivazione:CON ALTO SENSO DI GENEROSA SOLIDARIETÀ E CON ARDIMENTOSO SLANCIO CHIEDEVA DI PARTECIPARE VOLONTARIAMENTE ALLE DIFFICILI OPERAZIONI DI RECUPERO DELLE SALME DEI PROPRI COMMILITONI RIMASTE PRIGIONIERE, SUL FONDO DEL MARE, NEL RELITTO DI UN’AEREO INABBISSATOSI, IN TRAGICHE CIRCOSTANZE. MALGRADO LA VIOLENTA AVVERSITÀ DEGLI ELEMENTI NATURALI NON DESISTEVA NELL’EFFETTUARE RIPETUTE E RISCHIOSE IMMERSIONI, FINQUANDO NON RESTAVA VITTIMA DEL PROPRIO INDOMITO VALORE, FACENDO OLOCAUSTO DELLA GIOVANE VITA E LEGANDO COSÌ IL SUO DESTINO A QUELLO DEI COMMILITONI CADUTI.NOBILE ESEMPIO DI COMPLETA DEDIZIONE AL DOVERE E DI SUBLIME ABNEGAZIONE.Giannino Caria è ricordato sulla Collina.